CAPITOLO 13 - RICARICA
La ricarica di proiettili per le armi lunghe rigate può risultare , se fatta con giusto criterio estremamente gratificante, sia per la precisione che si riesce ad ottenere, che in applicazione di quanto precedentemente detto, per il giusto effetto venatorio. Noi tutti cacciatori ed appassionati di qualche annetto fa, ci accostammo alla ricarica erudendoci su alcuni scarni manuali d’uso di alcune case produttrici di polveri da sparo e di qualche raro libro di balistica dell’epoca che presentavano parecchie lacune e con scarse nozioni di base in generale, che ci mettevano in serie difficoltà ed in condizione di sperimentare il tutto a nostre spese (rischi e pericoli compresi) ed in maniera estremamente empirica. Per non parlare poi delle traduzioni, perché i migliori manuali di ricarica dell’epoca ( come oggi) erano rigorosamente in ”english language” quindi vi lascio immaginare la difficoltà di traduzione di molteplici espressioni meramente tecniche di cui la materia tratta largamente. Oggi invece esistono in commercio ottime pubblicazioni del settore in grado di darvi una istruzione graduale , e svezzare il neofita più esigente a questa pratica. Noi tutti, ripeto, all’epoca abbiamo iniziato più per esigenze di scarsa reperibilità di munizionamento per armi lunghe rigate sul mercato che per altro, poi viaggiando e reperendo qua e la qualche rara attrezzatura Americana, scambiando opinioni e consigli fra appassionati, affinammo la tecnica, perfezionandoci gradualmente, fino al raggiungimento di risultati superiori spesso al munizionamento di fabbrica.
Non potrò mai dimenticare ,le dilungaggini burocratiche, ed i disagi occorsi alle DOGANE , e DAZI vari , quando arrivava il tanto atteso pacco dall’AMERICA , pieno zeppo dei nostri tesori in attrezzature sconosciute ancora al mercato Italiano, (un trentennio fa), e delle interminabili sedute poi dal “tornitore “ amico che con grande pazienza ci costruiva o aggiustava per le nostre esigenze i pezzi mancanti o per personalizzare le nostre esigenze di ricarica . Oggi si trova di tutto , anche il superfluo costruito in maniera eccellente e confezionato in eleganti astucci , in grado di accontentare il “RELODER” più esigente. Vi devo confessare che io debbo parecchio della mia attuale pratica ai manuali di ricarica del Prof. ANDREA BONZANI , una persona veramente esperta di balistica (forse un pò meno nelle applicazioni pratiche venatorie) che è stato in grado in tre pubblicazioni di dare molto al mondo delle prime sperimentazioni e conoscenze balistiche (scritti fortunatamente in italiano) , apportando un valido contributo al mondo dei “ RELODERS” . Quindi in effetti le righe che seguono non vogliono affatto stravolgere quello che è già stato scritto o pubblicato con grande dovizia di particolari , ma vogliono nel criterio di sintesi generale dello spirito di tutta la pubblicazione, farvi accostare con semplicità e la dovuta cautela ad un mondo estremamente complesso interdisciplinare con diverse materie delle scienze matematiche .fisiche ,e chimiche , consigliandovi quali sono i passi salienti per raggiungere il massimo risultato di precisione ed relativa efficacia venatoria ,saltando qualche punto , descrizioni tecniche, formule e comparazioni varie già sperimentate dal sottoscritto. Quello che sto per accennarvi in sintesi , è riferito semplicemente a dei consigli pratici attuati con estrema cura e cautela nel corso della mia vita venatoria , ed in applicazione dei calibri efficaci descrittovi precedentemente,adottando il solito criterio di esemplificazione totale .
Come già accennatovi nelle precedenti pagine , i calibri utili ad una caccia selettiva su tutti i territori mondiali , a mio modesto avviso sono 4 (o al massimo 5) e solo di questi voglio parlarvi , senza addentrarmi in inutili particolarismi di ricariche di calibri inadatti allo scopo venatorio , o sovrapponibili come efficienza a quelli che come diffusione hanno dimostrato una casistica di efficacia superiore sotto tutti i punti di vista ,in decenni di uso venatorio.
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6,5 X 55 - sw | |||
7 X 64 - br | |||
300 - w m | |||
375 - h & h | |||
Incominciamo col ripetere che nel mondo della ricarica la precisione di un proiettile è di fondamentale importanza ;essa influisce seriamente sulla buona riuscita della caccia selettiva. Essa è data (checchè se ne dica) da questi due semplici fattori : l’arma e la giusta velocità di stabilizzazione della palla ,( in rapporto sempre alla giusta scelta del peso e alla forma di essa per l'uso venatorio) . In considerazione di quanto precedentemente detto nei capitoli precedenti la, precisione è strettamente vincolata al passo di rigatura, anch’esso in rapporto alla giusta velocità impegnata caratteriale del calibro, per la stabilizzazione dell’impiego peso/forma della palla. Questo sta a significare che ogni canna di qualsiasi marca o modello con un dato passo di rigatura , se impiegata nelle giusta scelta di velocità caratteriale del calibro ,riesce ad essere estremamente precisa, solo se si utilizzano le palle adatte di peso (LUNGHEZZA) comprese in quelle velocità.
Come fare per scoprire ciò? Semplice , bisogna fare molta attenzione alle velocità
Da questo si deduce anche che le velocità regolari di un proiettile sono fattori primari per ottenere una buona precisione ; esse vanno ottenute e sperimentate comparando le tabelle balistiche dei produttori di polveri con dei dosaggi graduali contenuti sempre nella fascia mediana tra il minimo ed il massimo consigliate da queste, e poi controllare le velocità ottenute con un CRONOGRAFO . Tenete da conto che la precisione di un proiettile (come poi avrete modo di sperimentare) è ottenuta sempre con dosaggi di polvere medio bassi , e mai con le esasperazioni delle dosi.
Incominciamo col dire che, a seconda della mole di attraversamento e vitalità , descrittovi nei precedenti capitoli (con le tabelle comparative della taglia ), và scelta la giusta palla/peso/sezione da adottare in funzione del calibro . Prendiamo come esempio iniziale una caccia al CAPRIOLO, animale di modesta mole e con una scarsa vitalità , ma che impegna il tiro su distanze medie/lunghe . Il calibro giusto scelto e consigliatovi per questo tipo di ingaggio , (in grado di garantire abbattimenti puliti su tutte le situazioni di distanza) risulta essere il 6,5 X55 svedish (scelto in rapporto al 270 W per un effetto idrostatico/cinetico migliore sulle carni) .
Questo bel calibro Europeo (quasi sovrapponibile al 270 winchester ma leggermente meno radente) per la sua larga casistica di impiego si propone come uno dei calibri (MEDIUM - SMALL) più precisi intrinsecamente e con sufficiente energia a garantirvi una caccia tranquilla agli animali di piccola mole descritti nelle precedenti tabelle, e comunque su tutte le distanze di ingaggio utili (100/300 mt). In questo caso la scelta della palla da adottarsi è semplice, anche perché il mercato offre tre o quattro tipi di peso che variano dai 120 ai 160 grani .Per ovvie regioni precedentemente accennate sulla stabilita delle palle in rapporto alla velocità ed al passo di rigatura la scelta per ottenere una buona precisione, la scelta giusta deve essere di una palla di peso intermedio, (anche perché nella maggioranza dei casi i passi di rigatura delle canne presenti sul mercato sono fatti in modo da stabilizzare sempre i pesi e le sezioni palle intermedie del calibro specifico), ed in questo caso la scelta appropriata di peso sarà di 130/140 gn .
Come potete osservare un dato calibro possiede una versatilità di peso di palla che vanno dalle ultraleggere veloci e radenti fatte per lunghe distanze ottenibili dal calibro scelto, e dalle pesanti lente e robuste fatte per attraversare ostacoli a brevi distanze. La scelta migliore per la migliore stabilità ovviamente è quella che si muove sempre in pesi mediani, ottimali per tutte le situazioni.
In considerazione che una palla di peso 130 gn è giocoforza più veloce e quindi utilizzabile con traiettorie di ingaggio più tese ma con un energia residua più bassa a certe distanze lunghe , è preferibile scegliere ( per la caccia) una palla di peso maggiore, ma con un energia sufficiente a garantirci un abbattimento “pulito “ trà i 100/300 mt ; la scelta, quindi, cadrà su di un peso palla di 140 gn ottimale in tutte le situazioni di impiego di distanza, e che, ponendosi tra una fascia di peso intermedio, vi garantirà anche un’ottimizzazione della stabilità (indispensabile per la maggiore precisione). Questo dato, inoltre, vi farà capire che la scelta delle palle per uso caccia è estremamente ridotta per tipo e peso in rapporto al calibro ed alla loro vera efficacia venatoria. Ordunque , spiegato il perché di una scelta di peso palla intermedio , veniamo alle caratteristiche della palla.
La scelta per l’impiego venatorio di una data sezione palla è estremamente semplice, in quanto è strettamente correlato alla mole ed alla vitalità dell’animale da cacciare. Esse ,come già detto, sono in sintesi di quattro tipi:
ALTAMENTE ESPANSIVE O A FRAMMENTAZIONE
MEDIAMENTE ESPANSIVE
SCARSAMENTE ESPANSIVE E PENETRANTI
SENZA ESPANSIONE
Nel nostro caso e cioè del capriolo ,esso è un animale che presenta una scarsa vitalità ed anche una modesta densità sezionale di mole , per ciò una qualsiasi palla, che abbia una frammentazione di punta media tipo SOFT POINT ,può essere ritenuta adatta. Il codolo o la parte terminale della palla non incide venatoriamente, se non sul coefficiente balistico di traiettoria dato dalla forma della palla, che, nel caso di adozione di una coda BOAT TAIL rispetto ad una FLAT BASE ,avrà una modesta traiettoria leggermente più tesa e quindi un abbattimento del proiettile più contenuto su distanze lunghe. Questo sta a significare che una palla SPBT, rispetto ad una SPFB, impatterà leggermente più in alto recuperando radenza in traiettoria, ma avrà, comunque, lo stesso identico effetto terminale.
Non dimenticate che le distanze di ingaggio nella casistica generale di questo tipo di selvaggina sono nell’ordine di 200 mt e quindi nel caso del calibro scelto 6,5 X 55 , nella sua casistica di impiego venatorio , esso risulta essere largamente efficace sia in energia , che nell’impiego di peso e caratteristica di palla precedentemente scelta . Comunque il consiglio primario è quello di non lesinare mai sulle scelte di qualità caratteriali delle palle (che ne definiscono anche i costi) , esse sono garantite nell’uso specifico da caratteristiche tecnologiche all’avanguardia ,adottate da alcune case produttrici per garantirvi il miglior effetto venatorio,e che, nella casistica generale di impiego, hanno fatto la storia della caccia su tutti i territori mondiali . Questo dato non và affatto d’accordo con i costi , perché una buona palla da caccia costerà sicuramente il doppio rispetto ad altre ,ma vi garantirà sicuramente un’indiscussa efficacia terminale venatoria. Io per un indice di gradimento personale preferisco utilizzare per le mie cacce le seguenti marche in ordine:
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eccellenti ed incredibilmente efficaci per la caccia le PARTITION , ottime le BALISTIC TIP per il tiro o piccoli nocivi |
ottime e versatili tutti i tipi di produzione HUNTER per la caccia, eccezionali le A-MAX per il tiro o piccoli nocivi risultano essere le più diffuse e largamente usate da tutti i cacciatori del mondo | |
non sempre reperibili sul mercato ma con una ottima produzione di palle da caccia adatte a tutti gli scopi (pochi tipi ma buoni) eccellenti le tipo ALASKA per animali grossi e pericolosi | |
ottima produzione, ma costosissime palle da caccia e tiro ed inoltre non facilmente reperibili in tutte le armerie | |
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una nuova ed ottima produzione migliorata delle migliori palle americane ed europee, con caratteristiche veramente efficaci per la caccia le ACCUBOND, ma reperibili solo sotto forma di cartucce e non di facile reperibilità in tutte le armerie |
ottima produzione americana , con un ottimo rapporto qualità prezzo, ma non facilmente reperibile in tutte le armerie, eccellenti per la caccia le GRAND SLAM | |
facilmente reperibili sul mercato e in quasi tutte le armerie offrono una buona gamma di prodotti adatti ad una buona ricarica economica ottima per l’allenamento in rapporto qualità prezzo,sono le più usate per l'economicità del prodotto in rapporto alle eccellenti prestazioni | |
buona produzione ma limitata ad due tipi di palle da caccia , il tipo MEGA e la NATURALIS, ed a volte scarsamente reperibili in tutta la sua gamma di peso e calibro | |
inutile descrivervi l'eccellente qualità balistiche delle cartucce winchester con palle FAIL SAFE o delle SUPREME BALISTIC SILVER TIP, o SUPREME PARTITION GOLD, ma avete mai provato a cercarle in confezioni di solo palle sfuse ? | |
Buoni i tutti i prodotti sotto forma di proiettili per la caccia, ma difficilmente reperibili le palle sfuse per la ricarica | |
ottima produzione di palle da caccia e cartucce, ma scarsamente reperibili per l'elevato costo | |
una eccellente produzione di palle da caccia e tiro , ma non reperibile se non su richiesta in poche armerie d'Italia |
Comunque , il consiglio che posso darvi considerato il panorama veramente vasto è quello di adottare un criterio di scelta che sia confacente a tipo di caccia da farsi ,e senza lesinare mai sui costi dei materiali di ricarica , ma privilegiando nella scelta solo quei materiali facilmente reperibili presso le armeria dove regolarmente vi rifornite , e che vi di garantirà un regolare allenamento e test delle ricariche.
A caccia il tutto si conclude nel 90% dei casi con un utilizzo di uno o al massimo due proiettili , quindi ,è inutile a mio avviso allenarsi per la caccia con materiali economici, perché si corre il serio rischio di fallire poi proprio per l’adozione di tali materiali . Io personalmente uso con regolarità, per la caccia poche di esse, anche se le ho provate tutte o quasi tutte, ed in particolare preferisco :
palle NOSLER del tipo PARTITION per la caccia o le BALISTIC TIP per tiro
HORNADY del tipo INTERBOND o le TRADITIONAL HUNTING per caccia poco impegnative o le A-MAX per il tiro ,
e per economizzare nelle sedute di allenamento uso le SIERRA tipo HOLLOW POINT BOAT TAIL- MATCH
e se osservate esse sono ridotte nelle scelte a due tipi molto similari per la caccia e a tre tipi per il tiro , senza aver mai avuto alcun tipo di problema sia per il tiro che per la caccia
Premesso ciò , veniamo alla ricarica ;
poniamo il caso di essere in possesso di una quarantina di bossoli sparati; essi ,come operazione iniziale, vanno attentamente controllati e selezionati in lotti della stessa marca : in alcun caso essi devono presentare all'aspetto nessuna fessurazione , o micro lesioni evidenti (nel qual caso essi sono buoni per l'immondizia)
I bossoli di marca differenti, se utilizzati alla rinfusa, presentano un allungamento di forma e colletto differenziato , dovuto sia al diverso spessore delle pareti del bossolo, che varia di marca in marca , sia al peso ,elemento estremamente importante perché strettamente correlato al volume del bossolo. In effetti la precisione di un proiettile è dovuta principalmente alla coerenza dell’esplosione data in un volume coerente , perché la pressione esercitata dall’esplosione sviluppa una velocità identica se data in un volume identico e quindi in teoria, se riusciamo ad ottenere delle velocità identiche per tutti i proiettili ricaricati, otteniamo il massimo della precisione da questi sempre in rapporto alla stabilizzazione della palla scelta per una canna con un TWIST RATE adatto (sulle confezioni delle palle HORNADY troverete indicato il passo di rigatura con cui stabilizza meglio quel dato tipo di palla) .
Se osservate attentamente alcuni bossoli di non grande robustezza e qualità, se usati spesso con cariche esasperate e stressanti , dopo 4/5 volte sparati presenteranno delle evidenti graffiature che mascherano sempre una debolezza dell'ottone in quel punto, o piccolissime lesioni dove l'ottone è meno spesso e per la forza dell'esplosione ha subito un cedimento. E' il momento questo di buttarli (tutti) e formare un alternativo lotto di bossoli
Per cui conoscendo:
il passo di rigatura di una canna,
conoscendo il peso di palla ottimale per la sua stabilizzazione,
conoscendo le giuste velocità applicabili, adatte alla stabilità della palla stessa ,
in effetti basta dare uno sguardo ai manuali di ricarica per comparare le velocità intermedie in rapporto alle dosi di polveri consigliate per iniziare la sperimentazione dei dosaggi adatti. Per questa ragione , adottiamo sempre e comunque di ricaricare bossoli della stessa marca o magari dello stesso lotto , perchè le pareti del bossolo presenteranno (in teoria) uno stesso spessore e quindi daranno uno stesso volume occorrente allo sviluppo di velocità coerenti.
Inserimenti palla e crimpaggio
Le 5 fasi per ottenere un proiettile finito
Gli Americani, pionieri in queste tecniche, dicono che a parità di peso dovrebbe corrispondere uno stesso volume. Questo sta a significare che i bossoli vanno pesati , noterete così una certa differenza di peso che varia di bossolo in bossolo,(a volta anche notevole); selezionando quelli di peso simile e numerandoli con un pennarello ,avrete dei successivi gruppi che vanno sparati consecutivamente e separatamente per ottenere, così, dei leggeri scarti di rosata da comparare, poi per la scelta definitiva del gruppo da utilizzarsi . I bossoli sparati una sola volta nella compressione dell’esplosione hanno subito una dilatazione assumendo la forma e le micro imperfezioni della camera di scoppio dell’arma, (che variano di arma in arma), e che è detta FIRE FORMING , quindi se utilizzate un lotto di bossoli nuovi, essi ,in teoria ,sono pronti per i test di rosata solo la volta successiva alla prima ricarica. Detto ciò , veniamo alla formattazione del bossolo. In teoria se i bossoli hanno subito il FIRE FORMING iniziale, presenteranno tutti un identico volume e la forma adattata alla camera di scoppio, uno dei dati fondamentali per iniziare la nostra sperimentazione. In effetti essi subiscono anche un allungamento nel loro asse longitudinale, in quanto le successive esplosioni porteranno i bossoli ad uno stiramento longitudinale , e ad un conseguente allungamento totale di questi. Operazione ,questa, accentuata con l’adozione di DIES FULL-LENGTH SIZE che riportano le tolleranze di dilatazione nelle giuste dimensioni del corpo totale , apportando così ,con una compressione meccanica, un ulteriore stiramento del corpo, che tende ad allungarsi nell’altezza totale ed elimina così anche il FIRE FORMING riportando il bossolo nelle tolleranze caratteriali del calibro.
Questi continui stiramenti, dovuti alla formattazione totale , portano i bossoli ad una vita più breve ,essi inizieranno a presentare delle fessurazioni e tenderanno ad incastrarsi nelle azioni di chiusura dell’otturatore ; per ciò esistono in commercio dei DIES COLLET che operano una riformatura solo del collo del bossolo, eliminando anche la fastidiosa fase dell’ingrassaggio del corpo, indispensabile nei tipi di DIES FULL SIZE , e lasciando inalterato uno dei benefici effetti del FIRE FORMING per ottenere la precisione .
Osservando questa sezione di DIES che operano formatura solo del colletto, ci possiamo rendere conto dell'azione che questo svolge nella ricalibratura solo del NECK (collo) o parte di esso, senza toccare il BODY (corpo) e fare in modo che il corpo del bossolo rimanga inalterato e aver assunto la forma della camera dell'arma
Operando sull'altezza totale dell'operazione di formatura, si può effettuare con questi DIES una formatura totale o parziale del colletto
Il bossolo sparato più volte , a seconda del calibro, (se un calibro magnum si logorano e allungano più velocemente) ed a causa dei continui allungamenti, è portato dopo un certo numero di utilizzo, ad incastrarsi nella camera rendendo non fluida la chiusura dell’otturatore . Questo accade perché il colletto e la spalla, allungati dagli spari e maggiorati nelle dimensioni di altezza vanno ad impegnare il THROAT della camera ,portando così ad una forzatura di azione dell’otturatore che in alcuni casi limite addirittura non si chiuderà completamente. Per cui non tentate mai di forzare l’otturatore , ma armatevi di pazienza e scaricate con un martello cinetico i bossoli che presentano questo difetto per accorciarli e riportarli tutti nelle giuste dimensioni di altezza. Questo sta anche a significare che i bossoli vanno misurati e ricontrollati accuratamente, dopo ogni seduta di sparo, e riportati alla stessa altezza e misure con il TRIMMER (tornietto rettificatore) nelle misure caratteriali dei calibri utilizzati con i giusti PILOT di guida interna del colletto.
Ritornando alla formattazione del bossolo , e nello specifico dei DIES che operano solo sul colletto ( COLLET DIES) questi oltre ad apportare degli allungamenti inferiori nelle tolleranze complessive di formattazione, per la loro progettazione ed esecuzione meccanica, operano sul colletto anche un’operazione estremamente importante, quella di coassializzarlo per un giusto rilascio coassiale della palla, in asse con il suo avvitamento prima dell’impegno delle rigature. La COASSIALITA’ di una palla, rispetto al corpo del bossolo, cioè il suo posizionamento perfettamente perpendicolare rispetto all’asse centrale del proiettile, è a tutti gli effetti il vero “NODO DI GORDIO” di tutti i ricaricatori professionisti di BENCH REST del mondo ,in quanto impegna diversi sistemi di micro misurazioni e tecniche per ottenerla
In effetti i problemi inerenti la coassialità possono essere considerevolmente annullati. Come ? Semplice, il tutto si riduce con una sapiente scelta di buona qualità e marca dei DIES di formattazione , privilegiando quelli che garantiscono da sempre delle tolleranze accettabili, senza impegolarvi nell’acquisto successivo di strumentazioni mostruose in grado di far venire l’esaurimento nervoso anche al ricaricatore più pignolo. Infatti se noi misurassimo con i comparatori di coassialità il nostro lotto di proiettili , noteremmo una lettura di questa nell’ordine di centesimi di millimetro, differente da proiettile a proiettile; se poi selezioneremo quelli maggiormente coassiali e testati successivamente al tiro, essi presenteranno dei rilevanti scarti dalla rosata, a seconda della loro differente coassialità . Ovviamente quelli maggiormente coassiali raggrupperanno meglio rispetto a quelli meno coassiali . Per ovviare ad una parte di questo problema ,la scelta di adozione ,quindi ,di buoni DIES e di una buona e robusta pressa di ricarica è fondamentale; questi materiali di buona marca presentano già di base le caratteristiche fondamentali di un buon prodotto, in grado di garantirvi ricariche spesso molto più precise ed efficaci di quelle ottenibili con proiettili di fabbrica. Questa scelta, inoltre, vi agevolerà parecchio nell’ottenimento della massima precisione di tolleranze nel complessivo, se adotterete poi la giusta accortezza nell’effettuare queste poche basilari operazioni, che vi sto descrivendo.
Quindi non lesinate sul costo della pressa ,questa da un punto di vista di realizzazione tecnica garantisce (per le più robuste dette a “o” a doppio braccio di leveraggio) un’azione fluida esente da tolleranze , e una conseguente coassialità nel complessivo di azione. Le marche da tenere in considerazione per le summenzionate scelte sono, a mio modesto avviso, ed in ordine le seguenti:
PRESSE |
REDDING |
FOSTER BONANZA |
HORNADY |
RCBS |
LYMAN |
LEE |
DIES |
REDDING |
WILSON |
FOSTER BONANZA |
HORNADY |
LEE |
RCBS |
LYMAN |
Queste marche, insieme agli ottimi materiali complessivi di ricarica presenti nelle loro produzioni , garantiscono nella scelta di adozione un eccellente fondamento iniziale per la sperimentazione della ricarica domestica. Ma ritorniamo alle operazioni preliminari : ordunque un lotto di bossoli, che abbiano lo stesso peso ,la stessa altezza e una buona tolleranza nel complessivo di coassialità dei colletti ,presenta già degli ottimi requisiti iniziali per ottenere quello che ci eravamo prefissi . E’ inutile sottolinearvi che le operazioni preliminari di registro dei DIES fanno anch’esse parte delle regole basilari della ricarica. Per ottenere un buon registro , come precedentemente detto ,occorre avere i bossoli accorciati alla stessa altezza e sbavati delle scorie della tornitura con un attrezzino a mano detto DEBURRING TOOL che opera una fresatura sia all’interno che all’esterno del colletto del bossolo, addolcendo e smussando gli angoli vivi . Incapsulato il bossolo quindi nello SHELL OLDER, operiamo sulla leva della pressa fino al raggiungimento dello stop di altezza ,poi con cautela avvitiamo il DIES fino a che esso non si blocchi nella sua corsa sul bossolo. Riportando poi la leva ed il bossolo nella posizione di riposo, avvitiamo il DIES di un quarto di giro e portiamo il dado di bloccaggio di questi a fine corsa con un serraggio della vite di blocco leggero , per consentire una successiva operazione di registro. Successivamente operiamo una prima operazione di crimpaggio sul bossolo , e misuriamo la palla manualmente sul colletto. Questa ,spesso, nelle operazioni preliminari tenderà ad impegnare poco il colletto e quindi a scivolarvi dentro, per cui occorre dare un altro quarto di giro in avvitatura al DIES , fino al raggiungimento di una leggerissima forzatura della palla nel colletto.
Alcuni palle del tipo caccia presentano dei solchi longitudinali, che servono a dare una robusta chiusura del colletto su questo solco, per assicurare un forte uso durante la caccia senza correre il pericolo di lasciare la palla in camera e versare i propellenti nel magazzino di alloggio
Su questa operazione esistono diversi pareri discordi fra essi ,c’è chi vuole un robusto crimpaggio di colletto (adattissimo per armi semiautomatiche e per la caccia che sottopone ad urti stressanti i proiettili nel magazzino di alloggio) ,o chi,come i tiratori puri di BENCH, che appoggiano solo la palla nella sua sede senza interferenza alcuna per una maggiore CLARENCE di uscita. In effetti poniamo il caso nostro di cacce stressanti dove spesso l’arma viene caricata e scaricata quotidianamente ,o è soggetta ad urti e cadute varie ; le palle, se non giustamente crimpate sul colletto, possono disassarsi o in taluni casi fuoriuscire dalla propria sede con invasioni delle polveri da sparo nel magazzino , e quindi rendere l’arma imprecisa o inutile in caso di pericolo. Per cui è preferibile che l’operazione di registro del DIES ,per l’uso che noi dobbiamo farne ,( cioè della caccia) ,apporti il giusto crimpaggio della palla nel colletto del bossolo, che deve essere nè troppo lenta nè troppo stretta . Forse perderemo un po’ della precisione per la caccia, ma questa operazione ci garantirà un uso più robusto nel complessivo, riservandoci per l’uso del poligono le sperimentazioni di ricariche di proiettili senza crimpatura ( o con scarso impegno di palla nel colletto) per una maggiore CLARENCE .
I DIES che operano una formattazione solo di colletto presentano, oltre al blocchetto flottante di formatura e coassializzazione ,l’astina decapsulatrice , che generalmente è regolabile; essa non deve mai sporgere troppo ed essere regolata in modo da forzare l’interno del bossolo , ma deve fuoriuscire dal DIES quel tanto che basta a decapsulare solo l’innesco esausto del bossolo, senza forzare il foro di vampa. I bossoli nella loro realizzazione industriale ,spesso, presentano delle leggere imperfezioni interne di sbavature di lavorazione o di diametro del foro di vampa , in grado di causare delle accensioni anomale dell’innesco ,e conseguenti anomalie di combustioni generali delle polveri adottate, cosa che influisce negativamente sulle velocità. A tutti gli effetti per ottenere una buona e regolare combustione occorre che l’innesco funzioni bene ,dando un’accensione ottimale delle polveri con una vampata regolare e coerente.
Per fare questo occorre fresare con un attrezzino l’interno del foro di vampa ,questo oltre che rettificarne il diametro, elimina anche le scorie di combustione che lo intasano e svasa addolcendone l’interno ,e ottimizzando così l’operazione esplosiva dell’innesco.
I bossoli sparati e decapsulati presenteranno una sede dell’innesco ossidata dai residui dell’esplosione , essi vanno rimossi con uno spazzolino metallico manuale e con energici movimenti circolari fino alla totale rimozione delle scorie. dalla sede dell’innesco. Abbiamo ottenuto così un lotto di bossoli perfettamente formattati, pesati e decapsulati , puliti delle scorie di sparo e rettificati nelle misure di altezza; dunque la fase successiva è quella della scelta e dell’inserimento di un nuovo innesco.
In commercio esistono tre tipi di innesco ;
di media esplosione adatti a polveri vivaci di accensione veloce e piccoli volumi ,
i magnum di forte potenza di esplosione adatti a polveri progressive di lenta combustione o di elevato volume di polvere contenuta,
e gli inneschi da BENCH REST,utilizzabili per scopi specifici da tiro dove si richiede il massimo della regolarità di accensione.
La ditta CCI è forse l’unica facilmente reperibile dovunque ed estremamente regolare nella fornitura di mercato ; essa è risultata essere nel complessivo d’uso nei tempi, la più affidabile. I criteri di scelta per l’innesco da adottarsi nel nostro caso sono due e variano nella scelta in funzione al calibro da adottarsi, e alle polveri scelte per la ricarica. Nel nostro caso il 6,5 X 55 swedish, come calibro preferisce polveri progressive adatte ad una combustione con un innesco del tipo normale (CCI 200 large rifle)
La vampa che viene prodotta da diversi tipi di inneschi, della stessa marca ma di tipo differente. Mentre alcuni producono una fiamma bassa e compatta altri producono una vampa lunga e stretta, da scegliersi a secondo della progressività di accensione dei propellenti e della sua quantità volumetrica di essi contenuta nel bossolo
In merito alla progressione delle polveri ,per la scelta dell’innesco, questo dato è facilmente ottenibile, perché basta comparare il peso di palla scelto con il tipo di polvere adatta consigliata dalle case produttrici (dati presenti in tutti i manuali gratuiti delle polveri) , per conoscere poi con sicurezza la progressività caratteriale di polvere gradita al calibro.
Come potete osservare nella casella dei tipi di propellente , le case produttrici per una scelta di peso palla propongono due o tre tipi, ma le velocità ottenibili con i dosaggi consigliati si muovono sempre nell'ordine di un min/max di un centinaio di metri al secondo, irrilevanti ai fini venatori, perchè tutte efficaci allo scopo venatorio in rapporto al calibro/palla mediana scelta.
Osserverete che nel complessivo sono di tre o quattro tipi , e nella scelta dello specifico peso di palla sono al massimo due , in caso poi di un’ottimizzazione volumetrica in rapporto al bossolo , il tipo consigliato è uno solo, e questo criterio è valido per tutte le marche di polveri. Questo ci pone il problema di stabilire anche la progressività delle polveri da adottare. Diciamo che la progressività di combustione delle polveri da sparo in taluni casi è data dalla numerazione di queste sulla confezione, mentre poi esistono ,in tutti i manualetti di ricarica delle polveri, delle specifiche tabelle di comparazione in ordine alla progressività ,che mettono a confronto la gradualità di progressione di prodotti di varie marche del settore.
Prendiamo l’esempio della NORMA una tra le polveri più diffuse ed utilizzate dai “RELODERS” di tutto il mondo; essa presenta, nel caso dell’utilizzo in armi lunghe rigate, una numerazione progressiva in ordine alla progressività delle polvere:
In questa tavola della Vihtavuori, potete osservare la profressione di accensione di diverse polveri presenti sul mercato, per darvi l'opportunità di scelta di sperimentare un diverso propellente con dosaggi similari a quelli dei propellenti proposti nel manuale . Ad esempio se noi possediamo i dosaggi per un calibro/palla con la NORMA MRP, la polvere più vicina è la N-165 della Vihtavuori, e i dosaggi da adottarsi saranno solo leggermente varianti da quelli già conosciuti
Come possiamo osservare, esse sono di 5 tipi ed adatte a tutti i tipi di calibri per armi lunghe rigate presenti sul mercato internazionale; esse nella specificità possono essere suddivise in
VELOCI
MEDIAMENTE VELOCI E PROGRESSIVE
ALTAMENTE PROGRESSIVE O LENTE
che nel caso nostro diventano
Norma 200-201 VELOCI
Norma 202-204 MEDIAMENTE VELOCI E PROGRESSIVE
Norma MRP ALTAMENTE PROGRESSIVA E LENTA.
Questa progressività di combustione è data anche dall’impegno volumetrico che essa occupa nel bossolo a parità di calibro ; infatti una dose occupa nel singolo calibro un differente volume a seconda dello spessore e delle caratteristiche chimiche di combustione dei granuli caratteriali componenti le specifiche polveri.
In sintesi bisogna osservare quali sono le polveri consigliate nei dosaggi dei manuali di ricarica (ripeto offerti gratuitamente dalle case produttrici ), comparare quelle con il peso di palla che a noi interessa, e osservare attentamente il volume di ingombro che questi dosaggi occupano nel bossolo, poi scegliere e adottare solo quelle dosi che riescono a raggiungere volumetricamente l’orlo della spalla del bossolo , ed iniziare, quindi, la sperimentazione, aumentando o diminuendo il dosaggio di 1- 2 gn ( consigliato nei manuali) fino a raggiungere un’ ottimizzazione di velocità riscontrabile in miglioramenti di rosata adatta al nostro scopo. L’impegno volumetrico delle polveri nel bossolo , se non giustamente dosati in rapporto alla progressività della polvere adottata , creano PERICOLOSI problemi di sovrapressioni con conseguenti problemi relativi a forzature varie della camera di scoppio, otturatore, head space del bossolo, forzature della testa dell'otturatore etc. . Per questo prendete l'abitudine ad osservare sempre dopo il dosaggio, lo spazio che intercorre tra il volume occupato della polvere nel bossolo e l'estremità della coda della palla, esso deve essere sempre minimo , e un appropriato dosaggio e relativo impiego di precisione si ottiene quasi sempre con un raggiungimento dell’occupazione del volume della polvere ,di parte della spalla del bossolo ,e sempre con una polvere adatta al calibro- peso-palla .
In effetti nella sperimentazione più avanzata , tutte le polveri sono buone per ricaricare sia esse progressive che veloci e se usate in dosaggi appropriati non creano alcun problema di sovrapressioni ,o pericolo, infatti gli americani per eliminare il problema di esplosioni incoerenti che possono causare stiramenti anomali del bossolo (HED SPACE) utilizzano dei batuffoli di cotone idrofilo che appoggiano sopra la polvere, per far sì che questa rimanga posizionata sempre nello stesso volume ed in teoria esploda sempre coerentemente, riuscendo ad utilizzare così dei bassi dosaggi di polveri altamente veloci, (propellenti vivaci ed economici adatti agli shootguns canna liscia da caccia) ma a conti fatti non ho mai notato dei seri miglioramenti di precisione in questa pratica , anzi solo peggioramenti .
Ma ritorniamo agli inneschi , come precedentemente descrittovi, essi vanno usati in ordine alle caratteristiche di progressività , e quindi innescare con inneschi normali le polveri veloci ad alta combustione , e con quelli magnum le polveri mediamente progressive o a media combustione e progressive o di lenta combustione in rapporto al volume. E nel caso specifico dei calibri di seguito elencati :
6,5 x 55 | CCI 200 | |
7 X 64 BR | CCI 200 | CCI 250 |
300 W M | CCI 250 | |
375 HH | CCI 250 |
Per innescare esistono in commercio dei comodi attrezzi , manuali o meccanici ,tenendo da conto che l’innesco deve essere ben incastrato nelle sede fino al raggiungimento del bordo del fondello , controllando la sua ottimizzazione ,semplicemente ponendo esso in verticale ed constatando la sua perfetta perpendicolarità con il piano di appoggio.
Avremo così pronti al dosaggio delle polveri un lotto di bossoli accuratamente selezionati. Come già detto il giusto dosaggio in rapporto alla polvere scelta ci darà il massimo della precisione e quindi è un dato che và accuratamente studiato e vagliato . Il consiglio primario che vi posso dare è quello di utilizzare le marche di polveri maggiormente diffuse e distribuite sul mercato , perché la sperimentazione se utilizzate dei buoni prodotti ma scarsamente diffusi questo ci complica la vita della ricarica domestica per la scarsa reperibilità di queste. Perché inoltre la sperimentazione è lunga nel tempo ,bloccando i nostri test al poligono per l’esaurimento di scorte presenti sul mercato , che ci faranno seriamente ricredere successivamente sull’adozione di queste per la ricarica.
Nel mercato mondiale di produzione di polveri da sparo (adatte sempre alle armi lunghe rigate) , predomina l’AMERICA con una presenza massiccia di ottimi prodotti e marche, seguita da una eccellente produzioni di polveri EUROPEE , ma spesso scarsamente diffuse e distribuite .Qualitativamente esse sono spesso sovrapponibili nei due casi come costanza e regolarità , raggiungendo degli standard di produzione eccellenti ed in grado di soddisfare tutte le esigenze di mercato , mentre qualche annetto fa ci dovevamo accontentare di quello che era (scarsamente) disponibile in quasi tutte le armerie italiane , oggi grazie ad una discreta diffusione delle armi lunghe rigate si riescono a reperire un pò dovunque alcune polveri che per noi ricaricatori di vecchia data erano solo dei miti difficilmente raggiungibili.
Quello che posso dirvi in merito alla qualità di costanza e regolarità di esse ,( e sempre in un quadro complessivo di indice di gradimento personale) ,sono in ordine le seguenti:
NORMA |
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WIHTAVUORI |
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IMR |
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HODGDON |
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WINCHESTER | |
VECTAN |
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Questa tabella non sta ad indicare nell'ordine progressivo la buona o cattiva qualità dei propellenti presentati, ma solo la costanza e regolarità di presenza negli scaffali delle armerie Italiane. Questo ovviamente ci consente di rifornirci con regolarità e sperimentare con tranquillità sempre lo stesso propellente. I propellenti, oggi sono tutti o quasi tutti sullo stesso piano di costanza e qualità dando solo qualche "schances" di scelta nelle caratteristiche di progressività , occupando a seconda delle marche delle nicchie vuote in ordine alla progressività di altri produttori , e dando così la possibilità al ricaricatore di sperimentare diverse polveri e dosaggi cambiando per lo stesso calibro e peso di palla scelto, i tipi di propellenti di diverse marche (in alcuni casi sovrappinibili come resa balistica ) per la scelta finale e definitiva d'uso nel tempo, a secondo delle rese ottenute.
La NORMA a tutti gli effetti , è stata ed è una delle polveri maggiormente affidabile sia come reperibilità di mercato, che come costanza di qualità di prodotto complessivo, ed io diciamo la verità mi ci sono affezionato , nonostante negli ultimi tempi ho preso ad usare la WITAWUORI che risulta più economica , e forse( attualmente) più largamente diffusa sul mercato. Ma ritorniamo ai dosaggi .Non sto adesso a farvi il solito elenco di dosi consigliate ,che sperimenterete voi successivamente, e che ritroverete sui soliti manualetti, e nel capitolo TABELLE, ma voglio darvi dei preziosi consigli su come applicare questi per la massima cura di precisione . Ogni calibro ha una velocità intrinseca caratteriale , e questa si muove in un minimo ed un massimo applicabile nei dosaggi , che non è facilmente comprensibile al neofita, queste nel caso specifico di adozione di un dato peso di palla si restringono a più o meno in un centinaio di metri al secondo .Queste velocità comparate nei dosaggi e conoscendo il peso di palla adottata ,ed ancora conoscendo il passo di rigatura della canna in possesso , si riducono a piccole variazioni di dosaggi in grado di assicurarvi la giusta velocità di stabilizzazione in rapporto al passo di rigatura.
Prendiamo ad esempio il solito 6,5 X 55 swedish , se esaminiamo con cura le velocità espresse nelle dosi di ricarica delle palle da 140 gn ,(dai soliti manuali) noteremo che le velocità espresse fra un dosaggio minimo e quello massimo presentano scarti nell’ordine di poche decine di metri al secondo con scarsi ed esigui valori di energie , comunque tutti utili ad un abbattimento pulito,dunque, dato che il nostro scopo è quello di raggiungere la massima stabilizzazione di palla e conseguente precisione di essa, la nostra scelta di dosaggio si deve muovere nella fascia media fra quei dosaggi minimi e quelli massimi , tenendo sempre da conto della polvere adatta e del suo volume di contenimento nel bossolo . Questi dosaggi medi adottati , risulteranno sempre i più vicini alla precisione complessiva della ricarica. E’ inutile dirvi che per la caccia le velocità sono strettamente vincolate all’energia espressa in JOULE o KGM ,e che i calibri venatoriamente validi e selezionati dal sottoscritto contengono sempre e comunque energia a sufficienza per tutte le situazioni di ingaggio a qualsiasi distanza, sempre se adottati con il criterio di giusto impiego mole/vitalità dell’animale descritto nelle tabelle precedenti. Quindi a conti fatti la velocità ottenibile per una giusta stabilizzazione della palla in una data canna è una sola , e sarà quella che una volta testata vi garantirà la giusta precisione ed energia indispensabile a caccia. Ma ritorniamo al dosaggio; sono presenti sul mercato degli ottimi dosatori volumetrici , ma adatti solo a dei dosaggi grossolani ,ed incostanti, buoni per la ricarica di calibri per armi corte e per agevolare un alto numero di ricariche. Nel nostro caso l’ottenimento della precisione è correlato anche ad un dosaggio preciso ,ottenibili solo manualmente , con un buon bilancino ed un centellinatore TRIKLE . Quindi armiamoci di pazienza e pesiamo scrupolosamente ed una per una le dosi (per il nostro lotto di 20 proiettili),tenendo da conto che i tiratori di BENCH ,più smaliziati sono riusciti a stabilire con anni di esperienza ,che a volte anche il singolo granello di polvere da sparo può influire sulla resa della massima precisione ,adottando dei bilancini elettronici in grado di pesare il singolo capello, e garantire il massimo della precisione e costanza alle dosi da farsi.
In effetti con l’adozione di polveri altamente progressive , la conformazione dei singoli granuli di polveri si presenta sotto forma di cilindretti o granuli di volume doppio rispetto a quelle veloci , quindi anche i tre o quattro granuli in più o in meno nei dosaggi possono interferire nell’accensione con un incostanza di resa di velocità con in più o meno qualche metro al secondo ,e conseguenti millimetri in più o in meno di scarto di rosata in alto o in basso. Altra cosa è l’inserimento della palla sul lotto di bossoli dopo i dosaggi . Essa è un’operazione estremamente delicata e và comparata con una serie di fattori indispensabili per la massima precisione. Come noterete in tutti i manuali i grafici sezionali di un proiettile di un dato calibro , rapportano una altezza complessiva che è quella consigliata per la ricarica , ma essa nella nostra sperimentazione deve essere varia ,sia a seconda della forma della palla ,sia per garantirne la massima precisione. In effetti sto parlando del FREE BORING , un dato importantissimo che deve essere a nostra perfetta conoscenza di tutte le armi in nostro possesso, e che varia di arma in arma. Le case produttrici di armi nei tempi andati producevano delle canne con camere di scoppio con FREE BORING corti , misurabili nell’ordine di 5 – 6 mm ,misure queste che in qualche caso (di ricaricatore della domenica poco attento) hanno creato gravi problemi di sovrapressioni e conseguenti danneggiamenti in generale dell’arma , facendo si che il BANCO NAZIONALE DI PROVA (organo di prova delle pressioni sviluppate nelle canne e di successiva catalogazione delle armi) imponesse un criterio di elevare questa misura fino a portarla a 0.8 – 1,0 cm per ovviare a questi inconvenienti incorsi.
Vi starete sicuramente chiedendo che cosa influisce questo nella precisione della ricarica . Semplice ! Molto. Il FREE BORING (descritto in maniera semplice)è quello spazio libero che intercorre la palla prima di impegnare le rigature della canna , ed il massimo della precisione ottenibile con una ricarica appropriata è data proprio quando più è corto questo spazio di impegno delle rigature. Molteplici ricaricatori Americani di BENCH addirittura adottano il criterio di un FREE BORING zero , perchè dicono che la palla impegnando impercettibilmente le rigature (nella cameratura del proiettile) ottiene il massimo della coassializzazione , e quindi il massimo completamento della precisione ottenibile con la ricarica. In effetti è totalmente vero , infatti le migliori rosate ottenute dal sottoscritto sono ricavate applicando questa tecnica ,ed è l’unico arteficio veramente valido da applicarsi nella ricarica , ma sempre dando la giusta attenzione ai valori pressori , che in caso di leggere sovrapressioni presentano gli inneschi appiattiti e lesionati. In questo caso scendere il dosaggio approssimativamente di 1gn per ogni millimetro di altezza eccedente le misure consigliate di fabbrica avente la stessa palla di adozione , fino al raggiungimento di pressioni accettabili ,che presenteranno gli inneschi esausti leggermente bombati alla percussione e non appiattiti. Per misurare il FREE BORING di una canna esistono due semplici metodi , uno che opera con un bossolo esausto e formattato , camerato successivamente con una palla appena impegnata di colletto,questa in caso di un free boring basso impegnerà le rigature dandovi l’altezza totale della camera fino alle rigature,che poi successivamente comparato con l’altezza data dai manuali vi farà adottare il giusto posizionamento in altezza della palla da raggiungersi con il registro del DIES . Mentre l’altro sistema più attendibile , si applica camerando un proiettile esausto con palla che raggiunge l’altezza totale del calibro , calando dal vivo di volata della canna una asta per la pulizia ,e segnando con un piccolo segno questa al vivo, successivamente camerare solo una palla fino ad impegnare le rigature , poi con la solita asta calata dalla canna segnare una seconda volta e misurare con un calibro questi due segni ottenuti. Lo spazio misurato è quello nelle quali bisogna muoversi per la sperimentazione di altezza totale con il giusto FREE BORING. Ordunque , questa tecnica ,ottima per la cameratura di un singolo proiettile in canna ,cosa fattibile solo in poligono, nel nostro caso e cioè della caccia crea il problema di avere proiettili troppo lunghi che facilmente incastrano nel magazzino di alloggio ,o addirittura di non camerare proprio causa l’altezza in magazzino, creando problemi anche all’azione dell’otturatore, e conseguenti inceppamenti durante la caccia .
La considerazione successiva , quindi ,è quella di recuperare una misura mediana in altezza totale di FREE BORING, stando sempre attenti ai dosaggi per l’aumento di HED SPACE e delle conseguenti pericolose sovrapressioni, poi ricontrollare con un lotto di bossoli vecchi e muniti di palla nell’altezza scelta ,il perfetto funzionamento dell’otturatore , e dell’espulsione dei proiettili , facendo la massima attenzione all’azione di questi nel magazzino di alloggio .
Tenete anche da conto che il cambiare forma di palle tipo da una SPITZER (ogiva affusolata) con una ROUND NOSE (ogiva tonda ) stravolge le misurazioni del FREE BORING, che va adeguato sempre con un riaggiustaggio del DIES inseritore.
Detto questo non mi resta che augurarvi una buona sperimentazione ,ed un “GROSSO IN BOCCA AL LUPO” per la caccia, ricordandovi di non accantonare mai la cautela dovuta nelle operazioni di ricarica perché anche se descritti con semplicità in queste pagine , trattasi pur sempre di manipolazione di materiali esplosivi , che se non giustamente trattati con la giusta considerazione possono creare pericolo.