interessanti proposte di viaggi all inclusive
Questo
sito è liberamente
tratto dal libro "LE VIE
DELLA CACCIA" esperienze vissute tra bufali e gatti
L’ex
Rhodesia , già terreno favorito di caccia, dai grandi cacciatori
d'Africa, basti ricordare fra tanti, F.C.Selous, che vi condusse parecchie spedizioni,
e certamente non
ha bisogno di lunghe presentazioni,. E se lo Zambia è da considerarsi il paese di Bufali
e Leoni, lo Zimbabwe è sicuramente quello degli elefanti e leopardi.
Vi
starete sicuramente chiedendo, cosa centrano i bufali con i gatti . Questo
semplice aneddoto che sto per raccontarvi, è significativo al fine di un
etica che applico da svariati anni a caccia e che vi faranno riflettere
sulle finalità di essa, e sul suo scopo primario che deve essere quello del
rispetto della natura in applicazione di regole non scritte, che devono far
sempre parte del bagaglio del cacciatore.
Tutto iniziò un
assolato pomeriggio della fine di giugno, ero stanchissimo di un
estenuante passeggiata di 7 chilometri per la savana , sulle tracce
di due bufali ,che più scaltri di una volpe mettevano in difficoltà
il
TRAKER,
eludendo qualsiasi tentativo di avvicinamento.
Eravamo sulla strada del ritorno, e l’incomparabile bellezza della
Zambesy valley
, mi bloccava nella marcia consentendomi di catturare bellissime
immagini da aggiungere al mio archivio fotografico.
Il professionista
borbottava spazientito per le continue soste fotografiche alla quali
sottoponevo la marcia spedita.
Era impaziente di raggiungere prima del tramonto un
Bait
per il leopardo ,un felino presente in considerevole numero
nella zona. Aveva notato delle grosse tracce nei giorni passati di
un probabile maschio , che regolare era venuto all’esca di notte.
Raggiungemmo il posto in un’oretta abbondante di marcia , ed in
perfetto orario per l’appostamento .L’esca appesa ad un acacia con
un cavo di acciaio si presentava sbocconcellata di recente , indice
di un sicuro avvistamento dell’animale.
Non avevo inserito nel mio
Plane Game
il leopardo,ma al
professional hunter
interessava valutare l’animale ,perché successivamente la mia
partenza sopraggiungeva un americano che aveva fatto una specifica
richiesta per l’animale in questione.
Incominciammo a sbinocolare ad un centinaio di metri nascosti da un
folto BUSH l’esca che si stagliava ben in vista alle prime ombre del
tramonto sospesa ai rami di un arbusto .
Spettacolo di
incomparabile bellezza. Eravamo al limite di una vasta area paludosa
, e sotto di noi stagnava lenta una macchia d’acqua aggredita
in un tramonto rosso porpora da nugoli di uccelli tessitori che
cicalecciavano assordanti l’abbeverata serale. Si sentivano in
lontananza i continui richiami degli ippopotami ,mentre un branco di
babbuini rumorosamente si preparava alla notte risalendo i rami di
un baobab vicino.
Scorsi sott’occhi
un movimento sospetto su di un acacia ad un centinaio di metri alla
destra dell’esca. Posai con cautela la macchina fotografica, imbracciai lentamente la carabina portando
l’ottica al 12° ingrandimento, ed eccolo là ,il re incontrastato del
mimetismo, il
leopardo.
L’animale , un poderoso maschio ,si stiracchiava coperto dal
fogliame all’inforcatura di due rami della pianta. Sgomitai
lentamente Brent , distratto da osservazioni in tutt’altra cosa, indicandondogli in
silenzio la direzione .Notai un lieve trasalimento in lui ed il
traker ,non appena inforcato il binocolo lo scorsero. Il felino era davvero considerevole per
mole ed età,e si presentava comodamente sdraiato ,ignaro della
nostra presenza, in quanto perfettamente a favore di vento. Confabularono fra loro in
SWAILI
,poi Brent sottovoce mi ordina “SHOOT””TIRA”.
Ero perplesso , pensavo di fungere da osservatore ,e... poi ero
venuto in Zimbabwe per bufali, non per leopardi. Feci presente che
non avevo previsto il costo di un trofeo del genere nel mio piano di
caccia, Brent mi rispose “Not
problem ,gratuite”.
Avevo capito bene “GRATUITO”, in Africa ,dove da neofita se non fai
attenzione rischi di pagare anche l’aria ? In effetti il trofeo
valutabile un vero
record per l’area rischiava di finire nel
ROWLAND BOOK
, ed ivi relativa pubblicità mondiale derivante per l’organizzazione
di caccia. Un occasione di incontro di un animale del genere e di
quelle mole era ormai rarissima in quelle zone e quindi non si
poteva rischiare di perderla.
Ritornai in mira , l’animale ormai era completamente sveglio,
mostrandomi il fianco per piazzare un buon tiro alla distanza
canonica di un centinaio di metri ,anche la brezza si manteneva a favore, spirando leggera nella nostra direzione .Uno sprazzo del tramonto
rendeva il mantello maculato di un bel bruno rossiccio, pareva uno
dei miei gatti “CICCIONE”
che insieme ai colleghi “CIACCHINO”
e “PUCCIO”
dal davanzale della finestra del mio studio guardavano estasiati e
acquattati in interminabili sedute di appostamento i piccioni
che regolarmente frequentano il muro di fronte la mia abitazione.
Che stavo facendo , sparavo al mio gatto ? Quel coccolone che mi
aspettava tutte le sere al ritorno dal lavoro per saltarmi in
braccio e chiedere la giusta razione di carezze ?
Il dito si rilassò
lentamente sul grilletto , poi riabbassai la carabina e dissi
sottovoce, ma deciso “I don’t
shoot it, sorry ,it’ s too much like my cat”
“ Scusatemi , non sparo, è troppo simile al mio gatto”.
"PUCCIO" mascalzone latino
"CICCIONE"
il moro di Venezia
Si
guardarono negli occhi perplessi, mentre il felino ormai sveglio con
un balzo scese dall’albero inoltrandosi tra l’erba alta ,per la
caccia notturna.
Nei giorni che seguirono ,Brent mi rivolse poche sintetiche
parole,e non notai in lui un grande entusiasmo, anche se abbattei un
bufalo di 47 pollici, un vero record per l’area, ma certamente non
sufficientemente grande da essere nemmeno menzionato nel ROWLAND.
Mi informai successivamente se era stato abbattuto il
leopardo, ma non si era più visto nella zona un animale del genere.
Questo episodio mi ha portato successivamente in applicazione di
questa “ETICA” a rifiutare la caccia ai felini anche se spesso mi
sono ritrovato a stretto contatto con essi,nei miei viaggi venatori.
Queste mie riga , oltre ai consigli tecnico/pratici ,
vogliono rappresentare anche questo,al neofita che mi leggerà ,
cercando di trasmettere certe regole etiche,indispensabili nella
vita del cacciatore ,e non facilmente traducibili in fatti pratici ,
scritte solo nel libro della natura . La caccia di selezione è anche
questo,essa è fatta prevalentemente del rispetto della natura,e
degli animali che vi partecipano, il cacciatore nel giusto
equilibrio ne è parte integrante.
"Quando in tutta
la vita,fin dove arrivi a ricordare,hai amato tre cose:pescare
sparare e più tardi leggere; e quando in tutta la tua vita la
necessità di scrivere è stata la tua padrona, tu impari a
ricordare,e quando pensi al passato hai ricordi di caccia ,di pesca,
e di letture più di qualsiasi altra cosa, e questo è un piacere."
Ernest Emingway
Marino Cremente