Ho inserito in queste tabelle tutti gli animali principali ,cacciabili nelle loro diversità in tutti i territori del mondo, eliminando volutamente alcuni dall’elenco perchè rari ed impegnativi in cacce non alla portata di tutte le tasche , ed a volte non cacciabili nei territori d’origine. Sono stato ospite in un RANCH del TEXAS “777 TRIPLE SEVEN RANCH”, in una estensione pari quasi alla superficie della LOMBARDIA, dove il proprietario (mio buon amico) KEVIN CRISTHIANSEN grosso allevatore di bovini ed equini, per la passione della caccia era riuscito ad importare ed allevare con successo ben 40 specie differenti di animali ormai estinti o rari nei paesi d’origine , consentendone un limitato prelievo selettivo venatorio. Infatti alcuni SCEICCHI arabi erano clienti abituali per conseguire il trofeo dell’ ORIX WHITE (Orice bianco) o dell’ADDAX ,(Una rara e grossa antilope dalle corna a cavaturaccioli) o della SCIMITAR ORIX ormai scomparsi da tutta la piattaforma Arabica e dal corno d’Africa . E inutile dirvi che gli animali allevati sono da considerarsi molto confidenti , rendendo la caccia ed il rapporto con esso poco sportivo , ed in un ottica di una giusta etica venatoria da scartarsi a priori e da considerarsi come “CACCE ESOTICHE” da lasciarsi ai collezionisti di trofei. D’altronde è il caso di sottolineare che è un grosso bene per la natura che essi vengano allevati , infatti questo ranch era famoso nel mondo per i ripopolamenti effettuati in svariate nazioni dove ormai un pò per l’antropizzazione ,un po’ per inquinamento ambientale erano scomparsi o divenuti rari.
Seguo da anni le vicende delle condizioni della fauna e dei parchi italiani, affidati alla gestione di personaggi molto avvezzi alla politica ma completamente sprovveduti ad una giusta politica ambientale. Queste zone lasciate in abbandono da chi le gestisce, ormai stanno soccombendo ad una pressante antropizzazione dei territori loro riservati, complici anche delle amministrazioni locali che lasciano deperire, in uno stato di abbandono generale le popolazioni di animali in essi presenti, con un incuria tale che spesso rasenta l’ignoranza ambientale. Il territorio Italiano, per le sue caratteristiche geo/morfologiche/climatiche, è da considerarsi uno tra i più interessanti a livello Europeo, sia dal punto di vista di presenze di biotipi ambientali unici , sia per quanto riguarda alcune specie di animali che vegetali. La cattiva gestione di questi territori lasciati a se stessi, ha fatto sì che spesse volte le popolazioni di animali presenti solo in alcuni parchi rasentassero l’estinzione per l’inattività di giuste politiche di ripopolamenti territoriali ambientali, come il mondo della caccia ha sempre fatto per salvaguardare alcune specie. La gestione affidata spesso a politici e politicanti che di ambiente ne sanno poco ,continuano ostinatamente a mettere da parte l’aiuto professionale e competente che il mondo venatorio potrebbe loro offrire. Oggi non è un caso , se in alcune regioni Italiane esistono popolazioni sane e floride di caprioli, cervi ,daini, mufloni e cinghiali , perchè è grazie solamente ai lanci che i cacciatori attuano da tempo (a proprie spese) sull’arco appenninico (intorno agli anni 70/80) , attuando poi una oculata gestione faunistica/venatoria territoriale, hanno portato il risultato attuale di una discreta presenza di ungulati su tutto l'arco alpino e appenninico, incrementando così anche le presenze accertate di alcuni predatori naturali ormai scomparsi da tempo , infatti il lupo sta ritornando su buona parte dei territori da dove ormai era sparito.
Abbiamo rischiato l’estinzione dello STAMBECCO italiano (uno dei più belli animali Europei presenti in italia) nel Parco Nazionale del gran Paradiso ,a causa di una malattia degli occhi la cherocongiuntivite, che rendendoli ciechi ne ha decimato i branchi , portandoli sull’orlo dell’estinzione. Oggi sono aggrediti dalla rogna sarcoptica una terribile malattia del derma anchessa trasmissibile per contatto, e contagiata probabilmente da qualche cane randagio. Se avessero adottato il criterio di reinserimento su ambienti adatti, lanciando branchetti di un paio di maschi e 6/7 femmine su monti e colline adatti a riceverli, (e ve ne potrei citare a centinaia) (ovviamente affidandone il controllo ai cacciatori) si sarebbero certamente evitati questi pericoli, e affidare alla prolificità naturale della specie la creazione di nuove popolazioni e relative isole ambientali.
Questa inattività gestionale , ha fatto sì che CAMOSCIO D’ABRUZZO (una specie endemica invidiataci da tutto il mondo) sia ormai divenuto una capra che bruca dalle mani dei turisti, per il quale non si è mai pensato ad una reintroduzione seria su tutto l’arco appenninico, evitandone così pericoli di estinzione in caso di malattie virali (visto l’assiduo contatto con l’uomo ed i casi citati precedentemente).
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Per non parlare dell’ ORSO MARSICANO , una vera rarità Italiana, presente nel parco nazionale d’ABRUZZO, in pochissime unità, e destinato a scomparire sicuramente per due ragioni, la prima per la scarsa prolificità della specie, e la seconda dovuta al rapporto dell’esiguità di cerca del territorio a disposizione per il fabbisogno giornaliero. Se noi pensiamo che un grizzly del Nord America può percorrere nella sua ricerca giornaliera distanze che sfiorano 50/60 chilometri, valutabili da studi Americani sul comportamento degli orsi del NORD AMERICA , in 30/40 miglia quadrate.
Ordunque, in raffronto ai pochi striminziti chilometri offerti dai famosi parchi Italiani, lascio a voi trarre le conclusioni. Per non parlare poi dell'alimentazione caratteristica della specie, composta in questa sua cerca perenne di mirtilli, uvaspina, corbezzolo, ginepro, melo selvatico, sorbo, etc. e poi da funghi, fragole, tartufi, oggetto questi di un accanita cerca da parte degli eco/vacanzieri della domenica. Tutti queste piante numerosamente spontanee abitanti dei nostri monti fino a qualche anno fa, sono ormai divenute rare o scomparse dai nostri boschi, sia per inquinamento che per la massiccia antropizzazione di queste territori. Essi indispensabili a questo animale di notevole taglia e dimensione, in una quantità giornaliera che varia tra i 5/15 chilogrammi , per la citata carenza fanno supporre che per forza maggiore sia costretto ad ampliare la sua ricerca, raddoppiando le misure di raggio di operazione stimate, portandolo a superare le 70/80 miglie quadrate. Ora mi domando e dico ,(alla TOTO’) è possibile tenere confinato entro i confini limitati di questi parchi , e con la scarsità descritta dell’elencate cibarie (e depauperazioni varie del patrimonio floro boschivo italiano) ,un animale del genere ?
E’ con grande rammarico ormai, che posso affermare con sicurezza, che in Italia, purtroppo, non esistono territori o estensioni sufficientemente vasti ad ospitare questo fiero animale , destinato a soccombere ad una forte ed inquinante pressione demografica , che ha trasformato i nostri fiumi in cloache a cielo aperto, i monti in discariche dei nostri rifiuti , e i nostri boschi (CON GLI INCENDI) in territori di speculazione edilizia .
Quando parlo del nostro territorio, estremamente interessante sotto il punto di vista geo/morfologico, mi lascio sempre prendere la mano disperdendomi in inutili e forse sterili polemiche ,ma che fanno parte del mio carattere sanguigno e passionale ,e che mi auguro ogni cacciatore possegga. Ritornando agli animali , le seguenti tabelle si riferiscono solo alle maggiori specie cacciabili del mondo ed ai prezzi delle tasse di abbattimento minimi e massimi (Riferite in dollari americani o euro vista la quasi sovrapposizione valutaria) e per una semplicità di acquisizione ho inserito solo le specie di maggior interesse venatorio, eliminando le sottospecie ed alcune di esse con caratteristiche simili ma con leggere variazioni morfologiche. Nelle tabelle seguenti inoltre (e me ne scuso con i tifosi della lingua Italiana) troverete alcune definizioni di specie volutamente in ENGLISH LANGUAGE e altre definizioni nella nostra madre lingua, utili alla semplice conoscenza dell’animale in rapporto alla sua definizione in inglese che vi ritroverete quasi sempre a caccia, non tutti sanno infatti che nella maggior parte dell’Africa quello che diverse trasmissioni televisive (pseudo eco/scientifiche) chiamano semplicemente GNU’ si chiama WILDBEEST e ne esistono ben tre varietà differenti e qualche sottospecie, il facocero WARTOG, lo struzzo OSTRICH il ghepardo CHETHAA etc., sarà esso un ennesimo semplice modo per presentarveli.
Inoltre ho inserito (nel capitolo PUNTI VITALI) delle schede di individuazione dei punti vitali di alcune tra le più diffuse specie africane per farvi capire ,come sia complesso individuare essi , e della variabilità di individuazione che passa da animale ad animale. Esse vi saranno estremamente utili , come (sempre nello stesso capitolo) troverete utili le schede di valutazione di massima dei trofei Europei e le maggiori antilopi e gazzelle africane questa volta con i nomi in Italiano. Ricordate che per alcuni di essi , deve essere richiesta certificazione CITES ,quindi informatevi preventivamente presso l’importatore (prima delle partenze per la caccia ),per l’eventuale attivazione di essa. A questo proposito , devo sottolineare che un'altra figura di vitale importanza nel mondo della caccia grossa ,è l’importatore, che interviene prima e dopo la caccia ,sia per attivare le autorizzazioni doganali e veterinarie per l’importazione del trofeo, sia del suo trasporto, che dei contatti importantissimi del tassidermista che effettua un pre trattamento nella nazione di origine ,che dei contatti e trasporto al tassidermista italiano. Io mi avvalgo della consulenza di uno di questi, GIANCARLO CAGGIANO di Torino, da svariati anni ,divenuto successivamente mio buon amico , in grado di risolvervi tutti i più incresciosi problemi che potreste incorrere all’estero, o in dogana ed al MINISTERO CACCIA E PESCA , per un importazione avventata ,per mancanza delle certificazioni veterinarie appropriate ,o cosa più grave del CITES ,con conseguente sequestro del trofeo e relativa denuncia penale da parte degli organi competenti.
Un'altra cosa da non dimenticare , è di prendere preventivamente contatto con il tassidermista, per il trattamento ed i prezzi dei trofei ,che in caso di safari africani con pacchetti di 6/8 animali ,possono costarvi quasi quanto la battuta di caccia stessa,per questo stilate un elenco, e fatevi fare un adeguato preventivo, perché nel caso di montaggi “SHOULDER MONT” (cioè alla spalla) di animali molto grossi tipo il BUFALO, o un ELAND, i prezzi complessivi di tassidermia possono superare la tassa di abbattimento dell’animale stesso. Inoltre se il trattamento tassidermico non è adeguato e professionalmente fatto per durare nel tempo, correreste il serio rischio ritrovarvi dopo pochi anni, un trofeo spelacchiato , per non parlare poi di espressioni innaturali del trofeo, che lo faranno somigliare a tutt’altra cosa se non montato adeguatamente. Io mi avvalgo da anni per queste operazioni della TASSIPEL di Agostino Navona di Torino, considerato uno dei più grossi esperti nel campo , e consulente di diversi musei mondiali di scienze naturali ,in grado di dare un espressione così naturale al trofeo da farlo sembrare vivo.
AFRICA | |
SPECIE CACCIABILI | COSTI - USD |
ELEFANT | 8.000 - 20.000 |
RHINO -white - black (rinoceronte) | 20.000 - 30.000 |
BUFFALO -dwarf - common - cape ( Bufalio) | 1.000 - 2.000 |
IPPO (ippopotamo) | 2.000 - 3.000 |
LION (leone) | 2.000 - 3.000 |
LEOPARD ( leopardo) | 2.000 - 3.000 |
CHETHAA (ghepardo) | 1.500 - 3.000 |
CARACAL (lince africana) | 300 - 500 |
ELAND - cape -derby - livingstone ( antilope alcina) | 1.000 - 2.000 |
KUDU - lesser (tragelafo) | 800 - 1.500 |
NIALA - mount | 1.500 - 2.000 |
WATERBUCK - (cobo) | 1.000 - 2.000 |
TSESSEBE - (alcelafo) | 500 - 800 |
HARTBEEST | 500 - 900 |
ZEBRA - burchelle - | 1.000 - 2.000 |
REEDBUCK | 400 - 800 |
SPRINGBUCK | 300 - 500 |
IMPALA | 200 - 400 |
DUIKER | 150 - 200 |
LECWE (cobo) | 700 - 1.200 |
SABLE (antilope nera) | 2.000 - 3.000 |
ROAN (antiope equina) | 1.500 - 3.000 |
WARTOG (facocero) | 150 - 250 |
WILDBEEST - white - blu -black (gnu) | 500 - 1.000 |
GERENUCK (antilope giraffa) | 1.000 - 1.500 |
BUSHBUCK | 500 -1.000 |
GEMSBUCK (orice) | 700 - 1.000 |
KLIPSPRINGHER (saltarupe) | 400 - 900 |
GIRAFFE | 2.000 - 3.000 |
CROCODILE (coccodrillo) | 1.000 - 2.000 |
BONGO | 3.000 - 5.000 |
BABOON (babbuino) | 100 - 150 |
OSTRICH (struzzo) | 300 - 500 |
SITATUNGA | 1.500 - 2.000 |
SPOTTED JENA (iena maculata) | / |
WILDOG (licaone) | / |
GRISBUCK | 200 - 400 |
AMERICA CENTRO NORD |
|
SPECIE CACCIABILI | COSTI - USD |
BUFFALO ( bisonte ) | 2.000 - 3.000 |
WHITE BEAR (orso bianco) | 6.000 - 12.000 |
MUSKOX (bue muschiato) | 3.000 - 6.000 |
MOOSE (alce) | 2.000 - 4.000 |
ELK - WAPITY (cervo) | 5.000 - 10.000 |
WHITEWTAIL (cervo coda bianca) | 1.000 - 5.000 |
ANTELOPE - pronghorn (cervicapra) | 1.000 1.500 |
DALL SHEEP - goat (capra delle nevi) | 1.000 - 2.500 |
MOUNT LION - (puma) | 2.000 - 3.000 |
BLACK BEAR (orso nero) | 1.000 - 1.500 |
MULE DEER (cervo mulo) | 1.500 - 2.000 |
BROWN BEAR - grizzly (orso bruno) | 4.000 - 8.000 |
KODIAK BEAR - (orso isola di Kodiak) | 6.000 - 12.000 |
BOB CAT (lince) | 1.500 - 2.000 |
CARIBOU - mount - woodland - ( renna) | 1.000 - 1.500 |
WILDE BOAR - (maiale selvatico) | 500 - 1.000 |
JAVELINA (pecari) | 500 - 1.000 |
WOLF (lupo) | 500 - 1.000 |
JACKAL (sciacallo) | 100 - 200 |
WHITE FOX (volpe artica) | 100 - 150 |
WOLWERINE ( ghiottone) | 100 - 150 |
ASIA |
|
SPECIE CACCIABILI | COSTI - USD |
BISONTE CAUCASICO | 2.000 - 3.000 |
GAUR INDIANO (bisonte indiano) | 3.000 4.000 |
WATER BUFFALO (bufalo d'acqua) | 1.500 - 2.500 |
ALCE SIBERIANA | 1.500 - 2.000 |
ORSO BRUNO | 2.000 - 6.000 |
CERVO SIBERIANO | 1.000 - 4.000 |
CERVO SIKA (cervo asiatico) | 1.000 - 1.500 |
SAMBAR (cervo indiano) | 1.000 - 2.000 |
AXIS (daino indiano) | 300 - 600 |
BLACK BUCK ( gazella indiana) | 200 - 400 |
TAJGA SIBERIANA | 150 - 200 |
LUPO | 200 - 300 |
IBEX (stambecco del gobi) | 600 - 1.500 |
MARAL (cervo mongolo) | 1.000 - 2.000 |
MARCO POLO SHEEP - MARCOR - | 6.000 - 10.000 |
THAR HYMALAIANO | 5.000 - 7.000 |
ARGALI | 8.000 - 10.000 |
EUROPA |
|
SPECIE CACCIABILI | COSTI - USD |
BISONTE EUROPEO | 2.000 - 4.000 |
ALCE EUROASIATICA | 3.000 - 4.000 |
CERVO NOBILE - rosso | 2.000 - 6.000 |
DAINO - pomellato melanico | 800 - 2.000 |
STAMBECCO - | 5.000 - 6.000 |
CAMOSCIO | 1.000 - 2.000 |
MUFLONE | 1.000 - 1.500 |
CAPRIOLO | 150 - 4.000 |
ORSO BRUNO | 2.000 - 7.000 |
LUPO | 1.500 - 2.000 |
LINCE | 1.500 - 2.000 |
MARMOTTA | 300 - 1.000 |
TASSO | 200 - 300 |
VOLPE | / |
Ho omesso volutamente la fauna cacciabile del continente Australiano ,perché scarsa e di poco valore venatorio (non avrebbe senso organizzarsi per una battuta al canguro, o ai dingo australiani, considerati i costi probabilmente molto elevati di viaggio ed organizzazione). Interessante invece la NEW ZELAND con una popolazione di cervi (immessi) Europei che per il clima e l’assenza di grandi predatori raggiungono misure di trofei impensabili da trovare in Europa, inoltre presenta un notevole numero di THAR himalayno che in alcune zone crea addirittura problemi alla flora endemica locale .